venerdì 2 novembre 2012

Sandy e' passato di qui



Le previsioni del tempo sono un’istituzione nazionale come la bandiera a stelle e strisce. I “Giuliacci” della situazione sono importanti quasi come le news. Bisogna sapere se domani piove, se c’e’ il sole, che temperatura fara’. Serve l’ombrello prima di uscire di casa oppure mi porto solo il golfino di cotone?
Ci sono le previsioni metereologiche (weather forecast) nei telegiornali o interi canali dedicati (weather channels). Si misurano temperature, massime, minime, medie stagionali, inches (centimetri) di acqua caduta, differenze tra quartiere e quartiere, citta’ e citta’, stato e stato.
Non sono informazioni che passano indifferenti qui. Se non piove da una settimana e avrebbe dovuto e’ un problema, se non fa il caldo previsto, altro problema. C’e’ comunque gente che non ci crede, che esce senza ombrello e trovi poi tranquillamente acquattati vicino alle vetrine dei negozi cercando riparo dalla pioggia sotto grondaie posizionate al 34esimo piano.
Quando nevica e’ un vero disastro. La paralisi dei mezzi e’ quasi sicura. Quando poi le persone che dovrebbero organizzare la preparazione e la pulizia non si organizzano o hanno altri piani in mente allora e’ tutto da ridere.
E’ successo con la tempesta di neve del 2010 dove tutta la citta’ e’ rimasta paralizzata per almeno tre giorni fino a quando hanno cominciato a pulire. Poi hanno “imparato” e con l’uragano Irene l’hanno scorso tutto si e’ fermato fino a quando e’ passato.

                                                                                                                    AP
Il motto e’ ci prepariamo al peggio speriamo nel meglio.
“Get ready for the worse hoping for the best”.
Adesso c’e’ stato Sandy. Fin da settimana scorsa hanno cominciato a prevedere quando sarebbe arrivato, dove sarebbe passato, quanti danni avrebbe fatto. Sacchi di sabbia, pannelli di legno inchiodati alle vetrine e alle finestre delle case ed eventualmente evaquazioni.
Spesa, acqua, cibo in scatola, pile, batterie e generatori di corrente. In caso.
E il peggio e’ arrivato, con vento tra i 120 e 150 chilometri orari, onde alte come due piani di una casa, acqua che e’ arrivata anche a 4 metri di altezza, strade e tunnel inondati a fiume.
L’uragano Sandy ha toccato terra domenica 28 ottobre alle 18:00 in New Jersey. Ha spazzato via tutto quello che poteva e lasciato montagne di sabbia dura come un sasso. Via case, barche, automobili e persone. In molti hanno sottovalutato la gravita’ della situazione. Con Irene non e’ stato male cosi hanno pensato di rimanere in casa ignorando gli appelli del proprio Sindaco e del proprio Governatore ad andarsene, evacuare e passare la notte da qualche parente, in albergo o dove di solito passano la notte i senzatetto. Qui li chiamano “shelters” (scelters) e ce n’erano 200 pronti ma, una signora in Staten Island ha deciso di rimanere li dov’era. Il marito e’ rimasto bloccato a Brooklyn dopo il lavoro. Con l’acqua che si alzava sempre di piu’ nel tardo pomeriggio ha deciso di prendere i due bambini di 2 e 4 anni e di andare a raggiungere la sorella a Brooklyn. Il SUV dove viaggiavano si e’ incastrato ed e’ scesa dalla macchina con i due bambini aggrappandosi a una ringhiera. Il piccolino e’ stato portato via dalla corrente alla prima ondata e il piu’ grande alla seconda. Dopo dodici ore di freddo seduta ad aspettare aiuto e’ stata soccorsa dai vigili del fuoco. Di Brandon e Connor non c’e’ stata piu’ traccia. Li hanno trovati giovedi a trenta metri di distanza l’uno dall’altro alla fine di una strada senza uscita dove l’acqua li ha lasciati.
                                                              Victor J. Blue, Bloomberg / Getty Images
Poco alla volta si sta’ cercando di tornare alla no
rmalita’ senza corrente, acqua calda e con la benzina che scarseggia poiche’ nessuno viene rifornito dalle cisterne.
Non parlo di me e di casa mia, benzina a parte, ma di migliaia di altri concittadini che non sono stati cosi fortunati. Purtroppo conosco persone la cui casa e’ stata colpita dall’albero caduto dal marciapiede di fronte, qualcuno ha avuto la casa allagata dalla cantina fino al primo piano, qualcun’altro solo bloccato in casa con i piedi nel fango. 110 case sono bruciate a Breezy Point non molto lontano da casa nostra.
Le ruspe stanno lavorando incessantemente da giorni per spostare tutta la sabbia accumulata in poche ore. I tecnici delle varie compagnie elettriche tagliano alberi e riparano cavi dell’alta tensione a turni  senza sosta. Chi cerca di pulire fuori casa con la scopa e la paletta come puo’. Vicini di casa che danno una mano come possono, soprattutto a sud di Manhattan dove la corrente e' arrivata da poco dopo cinque giorni di buio completo, dove ci sono persone anziane che non possono scendere e risalire 20, 30 piani a piedi. Vicini che salgono e scendono con pacchi di bottigliette d’acqua, cinque, sei volte al giorno. Quartieri dove comincia a scarseggiare il pane e la carta igienica e dove non c’e’ riscaldamento.
Breezy Point - Queens                                            Spencer Platt, Getty Images

I danni si ripercuoteranno per mesi se non per anni. Alcuni avevano appena finito di riparare quello che era stato causato dallo scorso uragano.
Prima di arrivare qui Sandy si e’ abbattuto sui caraibi aggiungendo distruzione su distruzione. Purtroppo nonostante i nostri sforzi certi disastri non possiamo fermarli, solo cercare di prevenire piu’ danni e perdite di vite possibile, e speriamo che si sia imparato qualcosa per migliorare la preparazione per una prossima volta.

Intanto, secondo il servizio metereologico, per mercoledi prossimo c’e’ in arrivo altro freddo ed altra acqua e forse neve.

Cbs Before and After Sandy