sabato 1 dicembre 2012

Vendere, vendere, vendere.

Freedigitalphotos
Ci siamo quasi. E’ il periodo dell’anno dove tutto il ciclo del nostro lavoro ricomincia. Campagna vendita ai blocchi di partenza. In inverno (gennaio) si vende la collezione invernale e in estate (luglio) si vende la collezione estiva per l’anno successivo.
Si comincia con quella che chiamano “prima uscita”. Una pre-collezione che viene visionata dai compratori (buyers) dei grandi centri commerciali tipo la Rinascente. Solo pantaloni, si fa selezione naturale. Da settanta, ottanta stoffe e modelli se ne tolgono almeno dieci o dodici. Cioe’ quelli che i buyers non hanno gradito o che pensano che il mercato non gradisca perche’ troppo azzardati nel colore o nel disegno. Alla fine i nostri clienti sono dei conservatori.
Scelgono sempre i soliti tessuti, quelli che chiamiamo “continuativi "perche’ sono in collezione ogni anno, e sempre gli stessi colori, blu, nero e grigio. Forse vedono la nostra azienda come fornitore di classico. Le pazzie le fanno in altri showroom.
Ci sono voluti anni a far capire ai nostri ospiti che il vecchio pantalone con due pieghe e la vestibilita’ comoda non era piu’ di moda. Quella italiana va molto meglio, fa la figura piu’ snella e va alla grande adesso. Chissa’ che tra qualche anno comincino a comprare un bel rosso fuoco invece del blu notte.
Di solito uno dei proprietari viene dall’Italia, quello che si occupa del design e della fase commerciale e creativa. Rimane una settimana per incontrare i buyers e per illuminare il nostro venditore sui nuovi tessuti. Prima di cominciare si siedono a rivedere i prezzi e poi e’ showtime (che lo spettacolo cominci!).
In soli tre o quattro giorni la prima uscita e’ finita, si scelgono i tessuti che sono piaciuti di piu’ e poi si pensa alla vendita vera e propria un mese dopo. Solitamente dopo Pitti Uomo a Firenze.
A meta’ gennaio arriveranno tutti i campioni delle altre tre linee, maglieria, camiceria e outerwear (cappotti, giacche e giubbini). A volte arriva anche qualche accessorio. La collezione americana non e’ vasta come quella italiana per gli altri mercati. Ridotta e rivista prima della produzione del campionario.
La Campagna vendita, quella con la C maiuscola dura dalle due alle tre settimane con quattro, cinque e a volte sei appuntamenti al giorno della durata di un’ora minimo. Dipende dalle linee che il compratore vuole visionare.
Abbiamo la fortuna di avere una brava vetrinista, che e’ anche una brava fotografa (
www.federicarlet.com ) che ci aiuta a esporre i vestiti in showroom. Quando le presentazione e’ buona tutto vende meglio.
Il dopo appuntamento consiste nel recapitare al compratore dei campioncini di tessuto e i disegni dei modelli degli articoli scelti insieme con prezzi e dettagli di ogni tessuto.
Segue martellamento di telefonate  per farsi mandare gli ordini  al piu’ presto e inserirli a sistema. Senza questo non si possono fare gli acquisti di tessuto e non si  mette in moto la macchina produttiva. Dopo cominciano le consegna  e le lotte per consegnare in tempo.

Respiro profondo e vai da capo, prima uscita, appuntamenti e via di seguito. Come un criceto sulla ruota.
Nel mezzo tra una campagna vendita e l’altra abbiamo le due vendite di campionario. Abbiamo cioe’ la possibilita’ di vendere direttamente al consumatore finale i nostri prodotti scontati. C’e’ chi gia’ conosce il marchio nei negozi e viene sapendo di fare qualche affare e chi nei negozi non ci va e viene alla vendita.... sapendo di fare qualche affare.
Ormai dopo sei anni ci sono i soliti che arrivano subito il lunedi alle dieci. Prendono sei, sette paia di pantaloni, la taglia gia’ la sanno, pagano e spariscono come meteore. Qualcuno invece dopo due ore e dopo aver provato tutto (letteralmente tutto) se ne va non convinto con una sciarpa. Gli assatanati dello sconto (o del “gratis”) cercano di abbassare ulteriormente il prezzo gia’ scontato. Gli indecisi arrivano il lunedi lanciatissimi, escono senza niente ritornano il govedi per prendere proprio quella giacca che hanno gia’ provato dodici volte e che ancora non li convince.
Io so solo che ci vuole una grande pazienza, cosi lascio che il mio collega se ne occupi  rimanendo nel mio ufficio a lavorare come al solito.
Lui parla, parla, parla e li convince a prendere senza mai pero’ vendere quello che proprio non sta bene.
Dopo la crisi del 2008 poco alla volta ci stiamo riprendendo. Ma, si lavora e, per fare uso di frasi fatte, questo e’ quello che conta.